Open/Close Menu Alain Daniélou Sito ufficiale

Miti e Dèi dell'IndiaISBN : 88-17-12868-6

I mille Volti del Pantheon Induista.
Red Edizioni – Como 1996, Rizzoli Editore, Milano 2003.
Collana “Uomini e Dèi” di antropologia e religione diretta da Francesco Paolo Campione
Introduzione di Grazia Marchiano
Traduzione e Redazione di Verena Hefti, 512 p.

Se l’esercitazione di Cesare Cavalleri su riti pagani, nuovi gnostici, ha un merito è quello di portare l’attenzione su testi di alta cultura. Oltre a Ka di Roberto Colasso, proprio in questi giorni è uscito da Red un testo fondamentale di Alain Daniélou, Miti e dei dell’India, un viaggio nel sistema mitico-religioso dell’induismo, presentato come “occasione per riflettere sul significato e sul valore profondo del divino”. (Cesare Medail, Corriere della Sera, 10 Gennaio 1997)

a cura di Attilio Mazza dal sito www.starrylink.it/portale/esoterica/10.html

Il piacere come esperienza divina

Alain Daniélou, Miti e dei dell’India. I mille volti del pantheon induista (prefazione di Grazia Marchianò), Biblioteca Universale Rizzoli, 500 pagine, euro10,00.

Induismo, parola d’origine persiana, designa la religione dell’India nelle fasi vedica, brahamanica e induista e talora si riferisce solo a quest’ultima. L’Induismo è una delle più antiche religioni del mondo che data dalla metà desecondo millennio avanti Cristo. È, allo stesso tempo, un modo di vivere e un ordine sociale. L’Induismo, privo di dogmi, ha il suo fulcro nell’indagine e nell’esperienza del mistero divino nell’aspirazione a sfuggire al samsara, al ciclo di rinascite.

ondatrice di un ordine religioso e dei celebri istituti scolastici cattolici Sainte Marie. Il fratello scelse la via sacerdotale e fu nominato cardinale da papa Paolo VI.

Alain Daniélou, prima che studioso delle religioni indiane, fu interessato alla musica: nel 1929 vinse una borsa di studio per una ricerca sulla musica tradizionale algerina. Compì il suo primo viaggio in Oriente nel 1932, stringendo amicizia con il celebre poeta Tagore e altri personaggi di quel mondo. Si trasferì in India nel 1937, dapprima come responsabile della Scuola di musica dell’Università Visva-bharati. Studiò alla scuola di alcuni grandi maestri indiani e apprese perfettamente l’hindi e il sanscrito, approfondendo su testi originari la conoscenza delle filosofie e delle religioni indiane. Fu nominato professore dell’Università Hindu di Benares, della quale divenne anche direttore dal 1949, pubblicando numerosi libri e intrattenendo corrispondenza con personaggi della cultura indiana e occidentale. Nel 1954 si trasferì a Madras dove fu chiamato a dirigere la Biblioteca dei manoscritti e delle edizioni sanscrite di Adyar.

All’inizio degli anni Sessanta, le mutate condizioni politiche e culturali dell’India e la convinzione di dover divulgare in Occidente il patrimonio ideologico dell’Induismo, lo indussero a tornare in Europa, fondando a Berlino nel 1963 e nel 1969 a Venezia, l’Istituto internazionale di Studi comparativi della musica. L’Unesco gli affidò la direzione di numerose collane di musica orientale e tradizionale occidentale. L’Università di Berlino gli conferì il titolo di professore emerito e a Parigi vennero organizzati solenni festeggiamenti pubblici per il suo ottantesimo compleanno. Lasciò alla Fondazione Cini di Venezia la sua collezione di antichi manoscritti musicali indiani.

I mille volti del pantheon induista. Miti e Dèi dell’India è una miniera di informazioni sugli inesauribili segreti della più antica e seguita religione indiana: quella che gli occidentali hanno chiamato induismo e che gli indù chiamano la legge eterna.

Note di Copertina

“Il sacro indiano si squaderna a Daniélou come un Grande Codice di segni, gesti, sapori, suoni, divisati per concentrare la mente su astrazioni vertiginose.” (Grazia Marchianò) Dall’anticipazione: Un testo di riferimento indispensabile per conoscere e capire La spiritualità indù. Poche religioni appaiono a noi occidentali complicate e complesse come quella antichissima dell’India. Dèi innumerevoli, saghe complicate, cerimonie apparentemente incomprensibili. In questo libro Alain Daniélou, uno dei maggiori orientalisti del secolo scorso, che visse per ben venticinque anni nel Subcontinente, ci spiega come le migliaia di divinità che affollano il pantheon indiano sono in realtà soltanto personificazioni di qualità e attributi di un unica Dio che si manifesta nei molti: onnipresente e onnipervadente, ma pur sempre Uno e a quell’Uno tende l’universo intero.